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Decifrando la Figura Enigmatica di Maria Maddalena

La figura di Maria Maddalena è sempre stata molto dibattuta, persino il nome ha suscitato diverse interpretazioni.

In alcuni passi dei vangeli viene indicata “Maria detta Maddalena” o “Maria chiamata Maddalena” oppure semplicemente “Maria Maddalena“.

Questo ha condotto alcuni studiosi a considerare il termina “Maddalena” come un soprannome, un riferimento alla città di provenienza Magdala, così è conosciuta anche con il nome di “Maria di Magdala” da cui “Maria Magdalena“.

Oltre alle interpretazioni sul nome, Maria Maddalena viene associata a diverse figure, così da complicare ulteriormente il quadro generale.

Infatti la possiamo trovare tre le donne che assistevano Gesù e i suoi discepoli coi loro beni, quella da cui «erano usciti sette demoni» come descritto nel Vangelo di Luca (8,1-3); poi come una prostituta per il riferimento sempre al Vangelo di Luca (7,36-50) dove si narra della conversione di un’anonima «peccatrice nota in quella città», quella che unge i piedi a Gesù a casa di Simone il Fariseo, bagnandoli con le sue lacrime e asciugandoli con i propri capelli; e poichè questo stesso gesto sarà ripetuto nei confronti di Gesù da Maria di Betania, la sorella di Marta e Lazzaro (Giovanni 12,1-8), Maria Maddalena viene associata anche a quest’altra Maria.

Maria Maddalena viene anche scambiata per l’adultera salvata da Gesù dalla lapidazione (Pericope Adulterae, Giovanni 8:1-11), sebbene in questo caso non sia neppure riportato nel Vangelo il nome della donna: l’accostamento probabilmente è dovuto a un sermone del 591 di papa Gregorio Magno che, basandosi su alcune tradizioni orientali, associò le due figure.

Nell’affresco, il vescovo Pontano, committente della Cappella della Maddalena (Basilica Inferiore di San Francesco in Assisi), ai piedi della Maddalena
Nell’affresco, il vescovo Pontano, committente della Cappella della Maddalena (Basilica Inferiore di San Francesco in Assisi), ai piedi della Maddalena

La figura di Maria Maddalena è sempre stata molto dibattuta, persino il nome ha suscitato diverse interpretazioni.

In alcuni passi dei vangeli viene indicata “Maria detta Maddalena” o “Maria chiamata Maddalena” oppure semplicemente “Maria Maddalena“.

Questo ha condotto alcuni studiosi a considerare il termina “Maddalena” come un soprannome, un riferimento alla città di provenienza Magdala, così è conosciuta anche con il nome di “Maria di Magdala” da cui “Maria Magdalena“.

Oltre alle interpretazioni sul nome, Maria Maddalena viene associata a diverse figure, così da complicare ulteriormente il quadro generale.

Infatti la possiamo trovare tre le donne che assistevano Gesù e i suoi discepoli coi loro beni, quella da cui «erano usciti sette demoni» come descritto nel Vangelo di Luca (8,1-3); poi come una prostituta per il riferimento sempre al Vangelo di Luca (7,36-50) dove si narra della conversione di un’anonima «peccatrice nota in quella città», quella che unge i piedi a Gesù a casa di Simone il Fariseo, bagnandoli con le sue lacrime e asciugandoli con i propri capelli; e poichè questo stesso gesto sarà ripetuto nei confronti di Gesù da Maria di Betania, la sorella di Marta e Lazzaro (Giovanni 12,1-8), Maria Maddalena viene associata anche a quest’altra Maria.

Maria Maddalena viene anche scambiata per l’adultera salvata da Gesù dalla lapidazione (Pericope Adulterae, Giovanni 8:1-11), sebbene in questo caso non sia neppure riportato nel Vangelo il nome della donna: l’accostamento probabilmente è dovuto a un sermone del 591 di papa Gregorio Magno che, basandosi su alcune tradizioni orientali, associò le due figure.

E infine, per completare il groviglio, vi sono alcuni testi apocrifi cristiani composti in Egitto attorno al III secolo che identificano Maria di Magdala persino con Maria, la madre di Gesù.

Forse proprio per questa sua particolarità, cioè per poterla associare a diverse figure, Maria Maddalena è sovente rappresentata dagli artisti, sia in cicli che ne narrano le vicende sia come ritratti singoli dove viene esaltato un episodio o uno stato d’animo.

In questa scheda ho selezionato solamente il ciclo di affreschi realizzati da Giotto (1267-1337) e dalla sua bottega nel 1307-1308, su commissione di Teobaldo Pontano, vescovo di Assisi dal 1296 al 1329, affreschi che possiamo ammirare nella Cappella della Maddalena, all’interno della Basilica Inferiore di San Francesco in Assisi.

Giotto in questa sua magnifica opera ripercorre gli eventi della vita di Maria Maddalena come sono stati proposti nella “Legenda Aurea” di Jacopo De Fazio (1228-1298), chiamato anche Jacopo da Varagine (nome latino di Varazze) o Giacomo da Varagine, frate domenicano e arcivescovo di Genova.

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