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Sopra uno dei portali dell’attuale Salone Dugentesco di Vercelli, l’ex Ospedale voluto nel XIII° secolo dal Cardinale Guala Bicchieri, si può notare quasi illeggibile una lunetta dipinta raffigurante Sant’Andrea, San Pietro e il cardinale stesso, con indosso una veste riccamente decorata e la mitria alle sue spalle, nell’atto di offrire a Cristo la Basilica dedicata a Sant’Andrea.

La facciata del Salone Dugentesco

Purtroppo il dipinto è in precarie condizioni di conservazione, così da rendere difficile cogliere i tratti somatici del prelato, che però è certamente riprodotto con il volto barbato.

Nel campo inferiore, sull’architrave della porta in pietra su cui è stato steso un fondo bianco, è riportata una lunga iscrizione, formata da quattro coppie di esametri, elogiativa dell’opera del cardinale la cui traduzione è la seguente:

Luce del clero, onore della patria, Cardinale Guala
che la poesia e le arti, la regola canonicale,
la legge, la scrittura spirituale arricchirono;
nella cui bocca la dottrina fu sotto ali gemelle.
Al quale lo studio era luce e vita perpetua.
Sincero è mai superficiale nell’eloquio,
ma fatto tale nella parola quale nell’animo.
Affinché qui sia onorato Andrea, morto a Patrasso,
affinché qui sia onorato colui che la terra scozzese onora,
da te fu fatto e beneficiato di dote un tale edificio.

La parte rappresenta il tutto, lo schema la forma,
l’effetto manifesta la causa e la creatura il padre.
Padre il cardinale Guala, l’opera presente è la creatura.
Il padre dona ad Andrea l’opera che ha creato.

L’interno del Salone Dugentesco

La scena risulta dipinta su una prima versione della quale è ignota l’iconografia, ma si suppone fosse alquanto simile con Sant’Andrea a destra e il solo Guala Bicchieri a sinistra, sempre nell’atto di offrire il modellino della chiesa.

Si ipotizza che la ridipintura sia avvenuta dopo il 1231, anno in cui Papa Gregorio IX pose l’ospedale di Sant’Andrea sotto la diretta protezione della Santa Sede, così si spiegherebbe l’inserimento della figura di San Pietro.

Marco Mattiuzzi – 16/06/2019

Gruppo Facebook “Pillole d’Arte”

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