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La repulsione per il diverso

Il disgusto verso chi è considerato "diverso" è uno degli aspetti più dolorosi della discriminazione umana. Questo genere di avversione, diffuso in diverse culture, colpisce spesso individui con peculiarità fisiche o condizioni croniche. L'isolamento è il costo che pagano per il loro aspetto atipico. In una società ossessionata dall'idealizzazione dell'estetica, coloro che si discostano da tali canoni vengono ridicolizzati e umiliati. Tuttavia, ciascuno di noi porta con sé un dono unico, un contributo prezioso all'umanità. E' tempo di celebrare queste singolarità, anziché relegarle all'ombra.

Il bisogno di accettazione sociale

La necessità di un'appartenenza comunitaria è tessuta nel nostro DNA umano. Un senso di comunione è vitale per il nostro benessere fisico e psicologico. La mancanza di accoglienza e inclusione può scuotere i pilastri della nostra autostima. È cruciale, quindi, estendere la cerchia della nostra socialità ad includere anche quelli che potrebbero apparire, superficialmente, diversi da noi. Riconoscere l'unicità intrinseca di ogni individuo è un passo fondamentale verso una società più empatica e integrata.

L'esclusione del non conforme

In un mondo che sembra prediligere un ideale di bellezza preconfezionato, l'emarginazione di chi non si adegua a queste norme estetiche è all'ordine del giorno. La paura del giudizio tiene alcune persone ai margini degli eventi sociali, in un angolo buio di vergogna e isolamento. Ma c'è un antidoto: dobbiamo nutrire e sostenere la varietà umana, incoraggiando l'auto-accettazione. Difetti e pregi, infatti, sono entrambi tessere di un mosaico più ampio che costituisce la nostra comune umanità.

Il potere dell'unione: cantare in coro

L'arte del canto corale ha il potere di trasformare la nostra percezione di noi stessi e degli altri. Quando le voci si fondono in una melodia, le barriere fra individui crollano, gettando le basi per una solidarietà genuina. Questa sinergia vocale non solo nutre la nostra empatia, ma rinnova anche la consapevolezza che siamo un'unica, grande famiglia umana. E in questa unione, troviamo la forza per superare le sfide, estendendo compassione anche a coloro che vivono in circostanze meno fortunate.

Superare lo stigma delle malformazioni

Risolvere il problema dello stigma legato alle malformazioni è una sfida ardua, ma non insormontabile. E' necessario un impegno condiviso per smantellare gli stereotipi nocivi che gravano su questi individui. Ogni persona può fare la sua parte, modificando la propria mentalità e sfidando pregiudizi radicati. Incoraggiare la crescita personale e professionale di questi individui è un altro tassello fondamentale in questo percorso. Costruendo ponti tra le differenti sfaccettature della società, potremo finalmente superare questo stigma e abbracciare una comprensione più olistica dell'umanità.

Noi cantiamo in coro: non siamo mostri!

Non siamo mostri, ma stiamo insieme
Per cantare canzoni e farci da schermo
Mostrare al mondo che siamo uniti
E riempire la notte di canti e rime.

Noi cantiamo in coro: non siamo mostri!

I nostri canti riecheggiano per il mondo
Non siamo mostri, solo persone
Cantando insieme, siamo una famiglia.

Accendiamo un fuoco per mostrare al mondo
Che non siamo mostri, ma persone
Uniamo le voci con coraggio e fede
Cantiamo in coro e facciamo una festa

Noi cantiamo in coro: non siamo mostri!

(Testi e immagini © Marco Mattiuzzi)

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