
di Pietro da Cortona

di Pietro da Cortona
Il 30 gennaio si ricorda Santa Martina, una delle patrone della città di Roma.
Viene narrato che la santa, ritenuta responsabile della distruzione di idoli e templi pagani, dopo essere stata sottoposta a torture varie, ma uscendone sempre illesa, morì decapitata.
Nell’iconografia Martina viene rappresentata solitamente con un giglio, simbolo della purezza, una palma che rappresenta il martirio e un paio di tenaglie a uncino e una spada, strumenti della sua tortura, sofferenza e morte.
Le sue rappresentazioni possono essere solo dei ritratti simbolici, oppure una scena del suo rifiuto ad adorare gli idoli, e quindi della loro distruzione, oppure durante il suo martirio.

Ricordiamoci che i ritratti non imponevano affatto la somiglianza fisica, erano gli attributi che ne caratterizzavano la riconoscibilità.

Di seguito tre dipinti di Pietro Berrettini (Pietro da Cortona, 1596-1669): “Santa Martina” (Los Angeles County Museum of Art), “Martirio di Santa Martina” (1655, Basilica di san Francesco, Siena) e “Santa Martina rifiuta di adorare gli idoli” (1655-1656, Palazzo Pitti, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, Firenze), e per ultima un’altra “Santa Martina rifiuta di adorare gli idoli” (1655-1699, Dulwich Picture Gallery, Londra), copia della precedente eseguita da Anonimo.
Marco Mattiuzzi – 30/01/2019