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Esplorando la Trascendenza nella Teologia attraverso l'Arte del Barocco

"San Tommaso d’Aquino scrive assistito dagli angeli", un'opera di Guercino, pittore eminente del barocco italiano, è una rappresentazione sublime del Santo Domenicano immerso nella contemplazione e nella creazione teologica. Conservato nella storica Basilica di San Domenico a Bologna, questo dipinto ci offre una finestra sulla vita intellettuale di uno dei più grandi pensatori cristiani.

Al centro della scena, San Tommaso è colto in un attimo di profonda riflessione. Seduto con la sua tonaca domenicana, il Santo è ritratto mentre scrive, circondato da una schiera di angeli, ognuno dei quali sembra partecipare attivamente al suo processo creativo. Il Guercino ha impiegato una palette di colori vivaci e gestualità espressive per differenziare questi messaggeri celesti, ciascuno riflettendo un attributo diverso dell’ispirazione divina che permea il lavoro del santo.

La tavolozza cromatica utilizzata per gli angeli, dai toni caldi dell'arancione al celeste etereo, sottolinea non solo la loro presenzaeterea ma anche il calore dell'ispirazione che infondono nella mente di Tommaso. Le loro ali maestose, delineate con cura e precisione, sembrano quasi fruscianti nella quiete dello studio, suggerendo il movimento dinamico del soffio divino. La figura centrale di Tommaso, con il suo volto assorto e la mano delicatamente posata sulla pagina, cattura l'essenza di un uomo in un dialogo costante con la trascendenza.

Il tocco di Guercino nell'affrontare la complessità del testo sotto gli occhi di Tommaso è evidente nella cura con cui ha reso le pagine del libro, simbolo della sua "Summa Theologica". Ogni pagina sembra un palcoscenico dove si svolge la lotta per unificare i principi della filosofia con la fede cristiana. Anche l'architettura nello sfondo, che evoca la solidità delle istituzioni ecclesiastiche, è tratteggiata con precisione, conferendo profondità spaziale e simbolica all'opera.

L'illuminazione del dipinto, che sembra emanare dal volto e dalle mani di San Tommaso, si fa portatrice di un duplice messaggio: luce della conoscenza e luce divina, che guida il Santo e illumina il suo cammino intellettuale. La luce che si diffonde nel dipinto non è soltanto fisica, ma evoca la chiarezza e la verità che Tommaso ricerca instancabilmente nei suoi scritti.

Il tavolo su cui poggiano i libri e i documenti è un elemento terreno, ma è reso sacro dalla sua funzione: è qui che il pensiero di Tommaso prende forma, dove il divino si materializza in parole. Guercino mette in risalto il peso della scrittura teologica con questo semplice ma potente simbolo della ricerca umana di verità. La presenza di una finestra aperta verso il cielo suggerisce inoltre la possibilità di una conoscenza illimitata e l'apertura del Santo verso la guida divina.

In definitiva, Guercino con questa opera non ci regala solamente un ritratto di San Tommaso d'Aquino, ma ci immerge in una scena che è allo stesso tempo una celebrazione dell'ispirazione divina e un omaggio alla dedizione umana verso la conoscenza. L'artista trasforma il dipinto in una narrazione visiva di come la fede può coesistere e arricchirsi attraverso il rigore dell'indagine intellettuale, lasciandoci una testimonianza artistica del perenne tentativo umano di toccare il divino attraverso il pensiero e la riflessione.

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